Descrizione
Sternatìa (Chora o Starnaìtta in griko) è un comune italiano di 2.433 abitanti della provincia di Lecce in Puglia. Distante 16,5 km dal capoluogo provinciale in direzione sud, fa parte della Grecìa Salentina, isola linguistica del Salento in cui si parla un idioma di origine greca, il griko. Il territorio di Sternatia, che occupa una superficie di 16,51 km² nella parte mediana della penisola salentina, risulta compreso tra i 65 e i 101 metri sul livello del mare. L’abitato sorge in un avvallamento dal sottosuolo tufaceo a 75 m s.l.m.; è delimitato a est e a ovest dai lievi tratti delle serre salentine (“Serra di Martignano” e “Serra di Soleto e dei Litarà”) caratterizzate da un aspro terreno con roccia affiorante e vegetazione sempreverde della macchia mediterranea. La zona a sud-ovest di Sternatia presenta invece distese di terre rosse mediterranee che ricoprono, seppur in sottile strato, la roccia sottostante. Confina a nord con i comuni di San Donato di Lecce e Caprarica di Lecce, a est con il comune di Martignano, a sud-est con il comune di Zollino, a sud e a ovest con il comune di Soleto. Dal punto di vista meteorologico Sternatia rientra nel territorio del Salento orientale che presenta un clima mediterraneo, con inverni miti ed estati caldo umide. In base alle medie di riferimento, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai +9 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, si aggira sui +24,7 °C. Le precipitazioni, frequenti in autunno ed in inverno, si attestano attorno ai 626 mm di pioggia/anno. La primavera e l’estate sono caratterizzate da lunghi periodi di siccità. Facendo riferimento alla ventosità, i comuni del Salento orientale sono influenzati fortemente dal vento attraverso correnti fredde di origine balcanica, oppure calde di origine africana. Sebbene la frequentazione del territorio è attestata fin dal neolitico, età a cui risalivano i menhir visibili a Sternatia fino ai primi decenni del Novecento, il primo insediamento è databile al periodo dell’Impero romano (III-V secolo d.C.). A quell’epoca risalgono le tracce di centuriazione del terreno e i rinvenimenti di frammenti ceramici in una zona esterna all’abitato denominata “Tsukkalà” (in griko “luogo di cocci”). Con la caduta dell’Impero romano d’Occidente, il Salento passò sotto il dominio bizantino fino all’arrivo dei Normanni nell’XI secolo.