Descrizione
Montesardo è una frazione di 1.369 abitanti del comune di Alessano in provincia di Lecce. Dista 59 km da Lecce, poco più di 10 km da Leuca e 1 km dal capoluogo comunale. Il paese, situato a 184 m s.l.m., è la terza località posta più in alto della provincia di Lecce dopo le Serra dei Cianci e Monte Sant’Eleuterio. L’abitato si sviluppa sulla continuazione meridionale della Serra dei Cianci, che qui prende il nome di Serra di Montesardo dalla quale si ha una completa visuale del Capo di Leuca. L’abitato è attraversato dalla Strada statale 275 di Santa Maria di Leuca. Dal punto di vista meteorologico Montesardo rientra nel territorio del basso Salento che presenta un clima prettamente mediterraneo, con inverni miti ed estati caldo umide. In base alle medie di riferimento, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai +9 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, si aggira sui +25,1 °C. Le precipitazioni medie annue, che si aggirano intorno ai 676 mm, presentano un minimo in primavera-estate ed un picco in autunno-inverno. Facendo riferimento alla ventosità, i comuni del basso Salento risentono debolmente delle correnti occidentali grazie alla protezione determinata dalle Serre Salentine che creano un sistema a scudo. Al contrario le correnti autunnali e invernali da Sud-Est, favoriscono in parte l’incremento delle precipitazioni, in questo periodo, rispetto al resto della penisola. L’abitato di Montesardo appare oggi caratterizzato dai criteri costruttivi tipici dell’architettura civile del primo Cinquecento, ma la particolare posizione del luogo in cui sorge, che con i suoi oltre 180 metri sul livello del mare domina il territorio circostante, permette di ipotizzare la presenza di resti di un abitato antico. La notizia più antica di un abitato si ha nel XVI secolo, quando il Galateo, nel De situ Japigiae, descrive un “oppidum mediocris magnitudinis”, del quale erano ancora visibili resti un ampio circuito murario e ruderi di antiche abitazioni, situato su un colle denominato “Mons Arduus”, a circa sette miglia di distanza dal Capo di Leuca. Egli ricorda inoltre che, secondo una tradizione popolare, quella città era stata denominata dai Greci “Tracheion oros”, nome che in latino può essere interpretato “Mons asper” o “arduus”. Infatti quella città era in “aspro monte et lapidoso sita”.