Descrizione
Sant’Eufemia è un rione del comune di Tricase in provincia di Lecce. Fino al 1992 godeva dello status di frazione. L’abitato di Sant’Eufemia, un tempo nucleo separato, forma oggi una conurbazione con l’abitato di Tricase e con il rione di Tutino. Il rione è separato soltanto dalla linea ferroviaria Maglie-Gagliano del Capo. È situato a ovest del centro di Tricase. A Sant’Eufemia appartiene la località di Monte Orco, un declivio collinare che ospita un bosco di querce spinose con esemplari secolari. Originariamente era una semplice masseria appartenente al Monastero dei Basiliani. Il nome deriva dal culto per Sant’Eufemia di Calcedonia, Santa greca alla quale era dedicato il monastero. Con l’abolizione del complesso monastico, la masseria continuò ad esistere e a conservare l’antico nome; col tempo si sviluppò diventando un piccolo borgo poco distante da Tricase. L’abitato è caratterizzato ancora oggi dalla presenza di cunicoli costruiti per la protezione degli abitanti dai frequenti attacchi dei Saraceni. Dell’antico monastero basiliano rimane una cripta dedicata alla Madonna del Gonfalone. La chiesa parrocchiale di Sant’Eufemia, risalente al XVI secolo, fu ricostruita nelle forme attuali tra il 1772 e il 1778. Presenta una semplice facciata in pietra leccese terminante con un timpano spezzato, delimitato alle due estremità dalle statue di San Francesco di Paola e di Sant’Antonio di Padova. Ai lati del portale d’ingresso, due nicchie accolgono le statue lapidee di Sant’Eufemia di Calcedonia e di San Luigi Gonzaga. Sul finestrone polilobato è incisa la data 1774. L’interno, a navata unica, è scandito da due arcate per lato, decorate con stucchi e ospitanti cornici barocche con le tele raffiguranti Sant’Eufemia (1814), le Anime del Purgatorio, la Madonna del Rosario e il Cristo con la Vergine Immacolata e San Giuseppe (1833). Un arco trionfale separa la navata dal presbiterio a terminazione piatta, nel quale è situato l’altare maggiore in pietra di trani. In una nicchia è conservata la statua in cartapesta di Sant’Eufemia. Inoltre a ottobre 2011 è stato scoperto un mosaico di fine ottocento. Il 30 aprile 2013 dopo la chiusura di quasi 2 anni è stata riaperta la culto. La cripta della Madonna del Gonfalone è una chiesa rupestre ipogea scavata in un declivio tufaceo tra IX e XI secolo. L’insediamento nacque come monastero (laura), costruito dai monaci basiliani, per mantenere acceso il culto sacro durante le persecuzioni religiose.