Bari Città Metropolitana

Bari Città Metropolitana

  • Bari , Apulia Italy

Descrizione

Bari è una di quelle città che riesce a coniugare l’anima antica delle sue tradizioni con la vitalità di una metropoli moderna. In essa le contraddizioni diventano ricchezza e l’ospitalità è ancora un valore sacro.

Molti la considerano un ponte tra storia, mare, spiritualità e vita contemporanea. Ogni suo angolo custodisce racconti, fascino, bellezza e la sua gente è calorosa e accogliente.

Non è solo una città, Bari è un modo di essere.

Dal 2015, anno in cui è stata soppressa la Provincia di Bari, il capoluogo pugliese ha assunto il titolo di Città Metropolitana e da essa dipendono i seguenti Comuni: Acquaviva delle Fonti; Adelfia; Alberobello; Altamura; Binetto; Bitetto; Bitonto; Bitritto; Capurso; Casamassima; Cassano delle Murge; Castellana Grotte; Cellamare; Conversano; Corato; Giovinazzo; Gioia del Colle; Gravina in Puglia; Grumo Appula; Locorotondo; Modugno; Mola di Bari; Molfetta; Monopoli; Noci; Noicattaro; Palo del Colle; Poggiorsini; Polignano a Mare; Putignano; Rutigliano; Ruvo di Puglia; Sammichele di Bari; Sannicandro di Bari; Santeramo in Colle; Terlizzi; Toritto; Triggiano; Turi; Valenzano.

Situata nel cuore della Puglia, affacciata sull’Adriatico, Bari è vero e un proprio scrigno di bellezze, con peculiarità che la rendono unica nel panorama nazionale e perfetta per chi è alla ricerca di autenticità, mare, cultura, tradizioni uniche e, ovviamente, buona cucina.

Tra i suoi elementi identificativi c’è Bari Vecchia (1), cuore antico e vivace della città. Un dedalo di viuzze, corti e piazzette in cui il tempo sembra sospeso. Una delle immagini più iconiche legate a questi vicoli è proprio “la strada delle orecchiette”, ribattezzata così per la produzione artigianale, rigorosamente dal vivo, della tipica pasta pugliese. Le casalinghe, sedute davanti alle proprie abitazioni, lavorano con maestria farina e acqua, realizzando piccole meraviglie culinarie. Gesti rapidi, sicuri e meravigliosamente moderni che, conservando la propria dimensione antica, ammaliano visitatori provenienti da tutto il mondo.

È qui che la cultura popolare si esprime con maggiore forza.

Un’altra caratteristica del quartiere storico sono gli oltre cinquanta archi, ma uno di essi, in particolare, colpisce per la storia che lo “sorregge”. Anzi, più che storia, è una leggenda. Stiamo parlando dell’Arco dei Meravigli, o delle Meraviglie (2), a cui è legata romantica vicenda storia d’amore che, in qualche modo, evoca quella di Romeo e Giulietta.

Secondo i racconti popolari, l’arco fu realizzato in una sola notte, cinquecento anni fa, per permettere ai due sfortunati amanti di incontrarsi di nascosto, dal momento che i genitori della ragazza erano contrari a questo amore. I due innamorati vivevano l’uno di fronte l’altro e fu proprio il fidanzatino a escogitare un sistema veloce per poter incontrare la sua amata: un ponte che collegasse le loro abitazioni. E così, in una sola notte, avvenne la “meraviglia”, un arco d’amore che ancora oggi affascina turisti e curiosi.

La bellezza di Bari sta proprio nel suo essere multiforme: città d’arte e di commercio, di cultura e di culto, di moda e tradizioni mai tramontate, città di mare e del buon cibo. È come un palcoscenico sul quale convivono anime diverse che si intrecciano e si influenzano a vicenda.

Tra le tante bellezze che la rendono unica non si può non segnalare il Lungomare (3) che, con i suoi 15 km di estensione, è uno dei più lunghi in Europa. Realizzato durante il ventennio fascista, è caratterizzato da ampi spazi, palazzi imponenti e dai caratteristici lampioni a cilindro (se ne contano 197).

E poi il Castello Normanno-Svevo (4), il Teatro Petruzzelli (5), riconosciuto come monumento nazionale, il Teatro Margherita (6), il Piccinni (7), la Cattedrale di San Sabino (8), il Museo Nicolaiano (9) e la Basilica di San Nicola (10).

Una delle peculiarità di Bari è il culto di San Nicola, il santo patrono della città. Le sue reliquie, trafugate da Myra (oggi in Turchia) nell’XI secolo da marinai baresi, sono custodite nella Basilica che pota il suo nome, e che è un capolavoro dell’architettura romanica pugliese. San Nicola è venerato non solo dai cattolici ma anche dagli ortodossi, il che fa di Bari un ponte tra l’Occidente e l’Oriente cristiano. Ogni anno, il 6 dicembre e durante la “Festa di maggio”, la città si riempie di pellegrini provenienti da tutta Europa, in particolare dalla Russia. La basilica ospita anche una cripta ortodossa, un raro esempio di convivenza spirituale all’interno dello stesso edificio sacro.

Tra i luoghi più caratteristici di Bari vi è la chiesa Russa, la cui nascita risale al XX secolo. Come la Basilica di San Nicola, anche questa struttura rappresenta un punto di riferimento per i devoti al Santo di Myra, e per i pellegrini provenienti dall’Est. Ogni anno migliaia i fedeli raggiungono Bari per venerare il santo patrono della città, e sono tantissimi quelli accolti dalla chiesa Russa che è divenuta, nei secoli, un punto di riferimento del pellegrinaggio ortodosso.

Infine, merita una visita anche la Chiesa rupestre di Santa Candida, considerata la più grande basilica rupestre pugliese, nonché esempio di arte sacra medievale. Situata a pochi passi dal quartiere Poggiofranco, lungo il fianco destro di Lama Picone, la basilica è immersa un ambiente naturale unico, scavata nella roccia calcarenitica, una pietra sedimentaria formata nel corso di millenni dal mare che anticamente invadeva il territorio.

Un capitolo a parte merita la cucina barese. Ricette semplici, genuine e gustose non sono solo goduria per i palati, ma sono racconti di vita che si muovono attraverso piatti iconici come le orecchiette alle come di rapa, o gli spaghetti all’assassina. Il bello della gastronomia locale sta nella varietà della proposta: riso patate e cozze, taralli, sgagliozze, cozze ripiene, fave e cicorie, le “brasciole”, i panzerotti, gli sporcamuss, la leggendaria focaccia barese e i crudi di mare, che possono assaporati appena pescati al vecchio porto di Bari, conosciuto anche come “Nderre a la lànze” (11), dove i pescatori vendono il loro pescato quotidiano, permettendo ai clienti di assaggiare frutti di mare freschissimi.

Consumare il pesce crudo direttamente sul molo è una delle espressioni più pure della cultura marinara barese.

Qui il cibo non è solo nutrimento, ma un rituale sociale non solo quando viene consumato attorno ad un desco ma anche quando è apprezzato in modalità street food.

La gastronomia barese è un ponte tra mare e terra, un equilibrio perfetto tra ingredienti semplici e tecniche tramandate di generazione in generazione.

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