Descrizione
Brindisi e la sua provincia custodiscono un patrimonio ricchissimo di storia, cultura, natura e sapori. Detta anche “Porta d’Oriente” per la sua posizione geografica, il capoluogo messapico ha rappresentato fin dall’antichità un nodo strategico per i traffici marittimi e culturali del Mediterraneo. Oggi, pur mantenendo vivo il legame con il suo passato, la città è anche un centro vivace e dinamico, capace di attrarre turisti in cerca di autenticità.
Fondata probabilmente dai Messapi, e successivamente conquistata dai Romani, Brindisi divenne uno dei porti più importanti dell’Impero. Tra i monumenti simbolo spicca la Colonna Romana (1), un tempo terminale della Via Appia, che domina la scalinata virgiliana, dedicata al poeta Virgilio che qui morì nel 19 a.C.
Tra gli altri monumenti che caratterizzano la città, ricordiamo il Castello Svevo (2), eretto da Federico II nel XIII secolo e successivamente utilizzato come prigione e base militare; il Castello Alfonsino (3), complessa opera fortificata costruita sull’isola di Sant’Andrea, all’imboccatura del porto esterno della città; la Cattedrale di San Giovanni Battista (4), con il suo stile romanico e interni barocchi, la bellissima piazza Duomo su cui si affaccia anche il Palazzo Arcivescovile (5), che rappresenta il più alto esempio di Barocco.
E ancora, Palazzo Granafei-Nervegna (6); il Tempio di San Giovanni al Sepolcro (7), raro modello di architettura medievale a pianta circolare, ispirato alla Chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Il Museo Archeologico Ribezzo (8), invece, custodisce preziosi reperti dell’epoca messapica e romana.
Il lungomare Regina Margherita (9), con i suoi scorci sul porto naturale, racconta ancora oggi il ruolo fondamentale di questa città nei collegamenti con la Grecia e il Medio Oriente.
Il litorale brindisino si estende per circa 80 chilometri, offrendo scenari naturali di rara bellezza: dalla costa sabbiosa di Lido Specchiolla alle insenature rocciose di Torre Santa Sabina, passando per le lunghe spiagge dorate di Pilone. Il denominatore comune è il mare cristallino e incontaminato, perfetto per chi è alla ricerca di relax e per chi, invece, vuole viverlo all’insegna dell’adrenalina, praticando sport acquatici di tutti i tipi.
In un contesto di bellezza paesaggistica e naturale come questo, non mancano realtà che ne confermano il fascino come la Riserva Marina di Torre Guaceto, area protetta che si estende per oltre 1.000 ettari tra terra e mare. Ospita habitat unici, come le dune sabbiose, le paludi salmastre e le praterie sommerse di Posidonia. È anche un paradiso per gli amanti del trekking, dello snorkeling e del birdwatching.
Gioiello naturalistico di rara bellezza è luogo sicuro per le specie animali e meta ambita per il turismo internazionale. Qui natura e uomo convivono in armonia seguendo il leitmotiv della sostenibilità. Il Parco è costituito da una Riserva marina e una terrestre, entrambe gestite da un unico ente: il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto che, attivo dal 2000, si occupa della salvaguardia dei sistemi ecologici presenti promuovendo modelli di sviluppo territoriale sostenibili. Ambiente, sostenibilità, inclusività e turismo dal profilo internazionale e destagionalizzato. Qui, infatti, si realizzano attività di fruizione 365 giorni all’anno come snorkeling, trekking, degustazione dei prodotti del paniere del Parco, educazione ambientale nelle scuole, meditazione, concerti di piano in acustica, approfondimento culturale, instawalk, con visite personalizzate per le persone affette da handicap fisico o psichico che, durante il periodo estivo, possono accedere al mare utilizzando un’apposita pedana solarium presso lo stabilimento balneare di riferimenti, a Punta Penna Grossa, l’unico presente nel Parco, e sedie job per vivere in maniera totalizzante l’esperienza marina.
La provincia di Brindisi è un susseguirsi di piccole realtà dalla storia millenaria come, per esempio, Ceglie Messapica, considerata una delle città più antiche del Salento. “Caelium” è stato un importante centro militare, politico e religioso dell’antico Stato dei Messapi, fiorente soprattutto nel IV-III sec. a. C.
Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, Ceglie fu invasa dai Goti, Visigoti e Longobardi per diventare poi feudo della Curia Arcivescovile di Brindisi poi, intorno alla metà del XIV secolo, dei duchi di Sanseverino. Al centro del borgo sorge il Castello, le cui strutture più antiche risalgono probabilmente all’XI secolo mentre non molto lontano è presente la Chiesa Matrice, costruita nel 1521, consacrata al culto della Vergine Assunta. L’agro cegliese è caratterizzato dalle “specchie”, i principali documenti – rimasti pressoché intatti – della civiltà messapica: probabilmente torri di avvistamento costruiti a tronco di cono con scale esterne, potrebbero derivare il loro nome dal latino “specula”, ossia posti di osservazione.
La connessione con la vita contadina è sempre stata molto forte, come testimonia il Museo della Civiltà del Trullo, che ha sede in un complesso di trulli risalenti al 1792, nella masseria Montedoro. Ma Ceglie è conosciuta soprattutto per la sua cucina tipica e le produzioni gastronomiche d’eccellenza. Inoltre, è anche sede della Med Cooking School, scuola internazionale di cucina mediterranea.
Radici contadine, profilo sempre più internazionale, Mesagne è uno dei centri più vivici della provincia brindisina. Tra mostre, spettacoli teatrali e attività culturali spalmate per tutto l’anno, è meta sempre più apprezzata dai turisti incantati dal suo borgo antico e dal Castello Normanno-Svevo che spesso ospita esposizioni importanti.
Conosciuta per l’eccellente olio extravergine d’oliva e per la piana degli ulivi millenari, Carovigno è famosa anche per il Castello Dentice di Frasso, incastonato nella parte più alta del centro storico, presenta al suo interno un affascinante atrio circondato da antica vegetazione.
Altri centri da visitare sono San Vito dei Normanni, con le sue chiese barocche e tradizioni musicali legate alla pizzica, e Francavilla Fontana, definita la “Città degli Imperiali”, con un centro storico ricco di palazzi nobiliari e chiese decorate.
La provincia di Brindisi conserva una cultura profondamente legata alle sue radici. L’artigianato locale è ancora oggi vitale, soprattutto nei settori della ceramica, del ferro battuto e del legno.
Per quanto riguarda il capitolo enogastronomico, la cucina è espressione dell’incontro tra terra e mare. I piatti tipici valorizzano le materie prime locali, con preparazioni semplici ma gustose. Qualche piatto? Fave e cicorie, simbolo della cucina contadina; le orecchiette fatte in casa (in dialetto “stacchioddi”); polpo alla pignata; zuppa di pesce; totani ripieni; la “scuma di mare ‘rracanata”, ossia pesciolini gratinati.
Importante anche la tradizione enologica. Tra i vini locali più famosi spiccano il Negroamaro, la Malvasia Nera e il Susumaniello. Gli itinerari eno-gastronomici sono stati sempre apprezzati e con essi, in particolare negli ultimi anni, anche le attività legate al territorio come cicloturismo e cammini rurali con conseguente valorizzazione di zone poco conosciute.
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