Descrizione
Avetrana (l’Aitràna in dialetto salentino) è un comune italiano di 7.079 abitanti della provincia di Taranto in Puglia. Il comune di Avetrana è situato nel Salento al confine delle tre province salentine di Taranto, di Brindisi e di Lecce. Il suo territorio era già abitato durante il Neolitico, infatti sulla via Tarantina in località Masseria della Marina, a sud dell’abitato, sono venuti alla luce tracce di un villaggio preistorico capannicolo del VI millennio a.C. Altro luogo frequentato nel neolitico sono le grotte nel Canale di San Martino, i cui reperti sono custoditi nel Museo nazionale di Taranto. Importanti ritrovamenti nel XIX secolo sono relativi a numerose armi dell’età del bronzo in zona Strazzati-Sinfarosa, a nord del paese. Nei pressi del più antico tracciato della via Traiana (detta anche via Sallentina), in località di San Francesco sono stati rinvenuti i resti di una villa rustica romana. Numerosi erano poi i casali, piccoli insediamenti dapprima messapici, poi romani ed infine medievali abbandonati a seguito delle incursioni saracene. Monte d’Arena, Ruggiano, Frassanito, Modunato, Santa Maria della Vetrana, Vetrana, San Giorgio, San Martino, San Giuliano ecc. All’origine l’attuale territorio comunale avetranese, era diviso in tre (e forse più) feudi: Vetrana, Ruggiano e Modunato. Il feudo ed il casale di Ruggiano probabilmente distrutto dalle varie invasioni saracene, venne accorpato con quello di Vetrana forse già dal XIV secolo. Mentre il feudo ed il casale di Modunato fu annesso al Comune di Avetrana nel XIX secolo. Il paese attuale sorge sul secondo tracciato (tardo impero) dell’importante arteria stradale che in epoca messapica prima e successivamente in quella romana collegava Taranto, Manduria, Nardò, Leuca e Otranto: La “Via Traiana Messapica”, detta anche da alcuni storici “via Sallentina”. Una traccia di epoca romana, probabilmente del primo secolo, è il “canale romano” (“fratello” dell’omonimo canale di Manduria). È un canale lungo circa due chilometri, largo tre metri e profondo un paio, perfettamente diritto in direzione nord-sud, si trova a est del paese e faceva defluire le acque pluviali nel canale naturale di San Martino. Oggi il tratto nord è stato quasi del tutto cancellato dalle cave di estrazione di conci di tufo, invece a sud, nonostante in parte affogato da pietrisco è tuttora evidente. Attraversa la strada di Nardò e in quel tratto è denominato “Ponte Rescio” (dalla omonima vicina masseria).