Descrizione
La chiesa di San Pietro e Paolo è la chiesa madre di Galatina.
Affacciata su piazza San Pietro, nell’area del centro storico dove un tempo sorgeva la Porta Maggiore, la chiesa matrice dei Santi Pietro e Paolo si presenta con una scenografica facciata, segno del gusto barocco, che caratterizza gran parte dell’edilizia religiosa e privata della città.
L’attuale chiesa è frutto di un rifacimento avvenuto tra gli anni trenta e quaranta del XVII secolo, per volere dell’Universitas che conferì alla chiesa matrice un ruolo di primo piano rispetto alle altre chiese cittadine. Il terremoto del 1743 la danneggiò profondamente e, nella seconda metà del secolo, si intervenne con diversi rifacimenti.
Sorge sul luogo di un precedente edificio religioso. Si sa per certo che nel 1355 si pose mano,al rifacimento di una preesistente cappella nella quale si celebrava in rito greco. Il greco rimase la lingua ufficiale nei riti di questa chiesa sino alla metà del Cinquecento. La città era, infatti, considerata greca (oppidum graecorum).
Il prospetto reca il segno delle due fasi costruttive. Nell’ordine inferiore, scandito da paraste, si aprono i tre portali e le due finestre riccamente decorati, ai quali intervenne Giuseppe Zimbalo. Nella parte centrale si apre la porta principale delimitata da un doppio ordine di colonne che sorreggono un architrave al centro del quale vi è la data 1633; sull’architrave due cimose barocche conducono verso la nicchia con la statua dell’Immacolata a cui era dedicata inizialmente la chiesa. Alla base della nicchia vi è lo stemma di mons. Adarso, vescovo di Otranto, e più in basso vi sono due nicchie ospitanti le statue di san Pietro e san Giuseppe.
Nelle zone laterali si aprono le porte secondarie, più piccole di quella centrale e di colonnato semplice. Sull’architrave di queste vi sono le nicchie con le statue di san Raimondo Nonnato e san Pietro Nolasco. Chiudono e completano l’arredo due preziosi finestroni e gli stemmi dell’arcivescovo Adarso.
Nell’ordine superiore le due paraste delimitano lo spazio centrale in cui sono inserite la finestra riccamente fregiata e le due nicchie contenenti le statue di san Trifone e san Paolo.