
Descrizione
Venerdì 17 ottobre
Dare spazio a un’altra narrazione della crisi umanitaria in atto, una narrazione fatta di incontri, storie e di futuro possibile; promuovere la speranza di un altro mondo che attende di essere costruito, partendo dall’impegno di ognuno. Sono le linee guida dell’incontro organizzato dalla Fondazione Emmanuel di Lecce a “Le Sorgenti”, nella Sala Mosaico, venerdì 17 ottobre, ore 17 con Gennaro Giudetti, operatore umanitario sempre in prima linea e tra gli ultimi ad aver lasciato Gaza nell’agosto scorso, e la giornalista Angela Iantosca, autori del libro “Con loro, come loro. Storie di donne e bambini in fuga” (Edizioni Paoline). Dopo i saluti di Stefania Gualtieri, vice presidente Fondazione Emmanuel e Lara Cataldo, presidente Commissione Pari opportunità della Provincia di Lecce, dialogano con gli autori la giornalista e attivista Giorgia Salicandro e Luana Duma, della Fondazione Emmanuel, reduce come volontaria della missione “Artigiani di Pace” nei territori palestinesi occupati.
A margine dell’incontro (accreditato dall’Ordine dei Giornalisti della Puglia, con il riconoscimento di 3 crediti formativi), un intervento teatrale di e con Fabrizio Saccomanno e Marco Schiavane, con un estratto da “Case Sparse”, spettacolo sulle fragilità umane prodotto da Ura Teatro e Csv Brindisi Lecce – Volontariato nel Salento, nato proprio dall’incontro tra il Csv e gli enti del Terzo settore decisi a dare voce alle preziose testimonianze di chi, grazie al loro impegno, ha trovato accoglienza e sostegno nel Salento. Lo spettacolo, venerdì 24 ottobre, viene proposto in forma integrale, sempre presso Le Sorgenti, a chiusura del primo giorno di Assemblea Generale di Emmanuel. Inizio ore 20. Ingresso libero. Durante l’incontro si toccano diversi argomenti: dal soccorso in mare ai migranti ai campi profughi della Libia e in Colombia, poi in Ucraina e negli ospedali di Codogno e dello Yemen durante l’emergenza Covid, come in Kenya tra gli ultimi degli ultimi, dove chi non rispetta le regole viene bruciato vivo copertoni abbandonati delle auto. Storie che parlano di possibilità, di assenza di pregiudizi, di desiderio di comprendere, vivendo con loro, come loro, nei campi profughi, sotto le bombe della guerra, nelle case famiglia.