Descrizione
Depressa è una frazione di 1.541 abitanti del comune di Tricase in provincia di Lecce. È situata a nord del capoluogo comunale, da cui dista 3,5 km. L’abitato di Depressa, situato a 108 m s.l.m., occupa una porzione di territorio nella parte settentrionale del comune di Tricase. Si adagia ai piedi delle modeste serre di Andrano e Castiglione, su un terreno caratterizzato da sabbione tufaceo e calcare a diverse gradazioni. Il territorio circostante presenta prevalentemente una grande distesa di uliveti. Il territorio intorno a Depressa è stato abitato sin da epoche remote; ne sono una conferma i menhir che sorgono nei dintorni. Le prime notizie documentate risalgono al 1269, quando sui registri della cancelleria angioina si riporta che il signore di Depressa era il giudice Nicola Gargano di Bari. Agli inizi del XIV secolo apparteneva alla famiglia Pisanelli e nella seconda metà del secolo passò ai Carafa, fu, quindi, feudo dei Castriota e poi dei Saraceno, signori di Andrano. Il 29 ottobre 1604 venne acquistato da Angelo Gallone di Tricase che lo ingrandì incorporandovi i feudi di Principano e di Bernardo, acquistati successivamente. Diventata parte del principato di Tricase, Depressa seguì le vicende della famiglia Gallone fino al 1806, anno di abolizione del regime feudale. Nel 1869 Emanuela Gallone sposò Antonio Winspeare, Duca di Salve, con il quale la cittadina conobbe una certa prosperità e l’antico castello fu restaurato e ristrutturato. Eretta nel XVII secolo sotto il titolo di Santa Maria delle Grazie, la chiesa parrocchiale è dedicata a Sant’Antonio di Padova. Fu ultimata nel 1790, come riporta l’incisione sulla facciata, e più volte restaurata e ampliata nel corso del tempo; nel 1870 venne realizzata la navata sinistra, mentre nel 1958 venne demolita l’attigua chiesetta di Santa Veneranda per la costruzione della navata destra. La facciata, di gusto neoclassico, si sviluppa su due ordini ed è coronata da timpano triangolare e da due campanili edificati nel 1880. L’interno, a tre navate divise da pilastri, possiede una copertura con volta a spigolo. Lungo le navate laterali si susseguono gli altari dedicati alla Madonna del Rosario, alle Anime Sante, ai Santi Medici, a Sant’Antonio di Padova e alla Madonna delle Grazie. Il presbiterio accoglie l’altare maggiore in pietra leccese, realizzato nel 1837, e quattro ovali con le tele degli Evangelisti dipinte nel 1835. La chiesa risale al 1956 e fu benedetta nel 1968.