
Descrizione
C’è un punto del litorale salentino in cui l’Adriatico sembra aprirsi come un libro antico. È lì che il faro di Sant’Andrea, a pochi chilometri da Torre dell’Orso e dalla celebre Grotta della Poesia, si erge solitario tra la macchia mediterranea e l’infinito blu. Siamo nel territorio di Melendugno, lungo quella costa che alterna sabbia finissima a scogliere levigate dal vento, e che da secoli offre rifugio, orientamento e meraviglia a chi vi approda o semplicemente la attraversa.
Come guida turistica ho accompagnato centinaia di viaggiatori lungo i sentieri costieri di questa zona, ma ogni volta che mi avvicino al faro di Sant’Andrea, che si alza maestoso sul promontorio con i suoi 45 metri d’altezza, provo lo stesso brivido di rispetto e silenziosa contemplazione.
Costruito nel 1932 su un’isola che porta lo stesso nome – l’isola di Sant’Andrea, a poche centinaia di metri dalla costa – il faro non è accessibile al pubblico, ma la sua luce guida ancora oggi i naviganti lungo la rotta tra Otranto e Brindisi. Visibile fino a oltre 30 miglia nautiche, la sua funzione è ancora attiva, ma è il suo valore simbolico ad aver conquistato il cuore di chi vive questo territorio.
Non a caso, attorno al faro ruotano racconti e leggende. Gli anziani della zona ricordano la figura solitaria del guardiano del faro, che nei giorni di tempesta sembrava comunicare con le onde, mentre le luci delle barche si rifugiavano nei pressi della costa. Alcuni parlano ancora del misterioso naufragio di una nave greca nel secondo dopoguerra, di cui si conservano aneddoti a metà tra storia e mito, sempre con il faro come ultimo testimone.
Dal punto di vista paesaggistico, il faro è il vertice ideale di un itinerario di trekking costiero che parte da Torre Sant’Andrea, attraversa le falesie bianche, le famose formazioni rocciose dette “faraglioni” e si inoltra tra pinete, grotte e calette nascoste. In primavera e in autunno è la meta ideale per escursioni naturalistiche, tra voli di gabbiani e il profumo del mirto e del rosmarino selvatico.
Culturalmente, il faro rappresenta anche un simbolo di identità marinara e mediterranea, è presente nei racconti dei pescatori, nelle fotografie in bianco e nero dei bar di paese, persino nei versi dialettali che celebrano il mare come madre e minaccia, come promessa e destino.