Il titolo evoca una pluralità di significati: rimanda alle antiche pratiche artigianali salentine come la tessitura, l’intreccio dei giunchi, la lavorazione delle fibre naturali, ma allude soprattutto al desiderio di creare connessioni nuove tra abitanti, turisti, residenti temporanei e comunità creative internazionali.
La mostra si articola in tre traiettorie narrative che dialogano tra loro: “luce e ritualità” esplora l’eredità dell’olio lampante e delle lanterne, simboli della civiltà contadina, reinterpretati in installazioni luminose che evocano intimità e rituali contemporanei; “fili e trame” si ispira alla tradizione tessile salentina, trasformando l’intreccio in un linguaggio visivo che racconta identità e trasformazione; “materia e radici”, infine, indaga il legame profondo con la terra attraverso materiali come il legno d’ulivo e la pietra leccese, trattati non solo come elementi fisici, ma come portatori di storia, memoria e appartenenza.
Ad arricchire l’iniziativa, un ciclo di talk ospitati a Palazzo Carida Ramirez, dedicati a urbanistica, design, identità territoriale e processi di rigenerazione sociale. Gli appuntamenti si svolgono il 31 agosto dalle 18.30 alle 21.00, e il 6 e 13 settembre dalle 19.00 alle 21.00. In occasione del primo incontro è prevista l’inaugurazione della Sala Maestro Aldo Calò, visitabile tutti i giorni dalle 17.00 alle 20.00.