
Descrizione
Nella parte più meridionale del Salento, là dove la terra sembra protendersi verso orizzonti lontani e l’Adriatico si fonde con lo Ionio, sorge Pescoluse, una frazione marina del comune di Salve, in provincia di Lecce. Nota ai più come le Maldive del Salento, questa località ha saputo negli ultimi vent’anni conquistare un posto d’onore tra le mete balneari più desiderate d’Italia, senza rinunciare al fascino discreto della sua storia e delle sue tradizioni.
Il soprannome, ormai entrato nell’immaginario collettivo e nel linguaggio del turismo locale, non è casuale. Qui le acque sfumano dal turchese al blu intenso, con fondali bassi e sabbiosi che si estendono per decine di metri, mentre la sabbia dorata, finissima, si insinua tra dune naturali punteggiate di gigli marini e macchia mediterranea.
La costa di Pescoluse si estende per circa 4 chilometri ed è parte di quel tratto ionico salentino che, tra Torre Pali e Torre Vado, conserva ancora scorci di natura incontaminata. Un paesaggio che richiama, con le dovute proporzioni, le tavolozze cromatiche di alcuni paesaggi mediterranei dipinti da artisti come Giuseppe Casciaro o Vincenzo Ciardo, salentini di nascita e cantori pittorici di queste terre.
Pescoluse non è soltanto mare e turismo balneare. Il toponimo stesso sembra derivare dal latino “Pascolus”, indicando una zona destinata al pascolo, testimoniando una vocazione agricolo-pastorale ben radicata prima dell’avvento del turismo di massa.
A pochi chilometri dal litorale, l’entroterra custodisce importanti testimonianze archeologiche. Il territorio di Salve ospita infatti i resti di tombe messapiche e tracce di insediamenti rurali d’età romana e medievale. È significativa la presenza di specchie — cumuli di pietre a secco di origine preistorica — e di antiche masserie fortificate, molte delle quali ancora oggi punteggiano la campagna, spesso recuperate e trasformate in strutture ricettive di charme.
Anche il sacro ha lasciato il suo segno a Pescoluse e dintorni. La chiesa madre di San Nicola Magno, nel vicino borgo di Salve, custodisce un organo a canne del 1628, tra i più antichi e pregevoli del Salento, opera di G.B. Olgiati e Tommaso Mauro. Un dettaglio che racconta come, accanto alla vocazione contadina e marinara, la cultura artistica e religiosa abbia sempre permeato la vita di queste comunità.
Negli ultimi anni Pescoluse ha conosciuto un importante sviluppo turistico, con stabilimenti balneari attrezzati, resort, bed & breakfast e ristoranti gourmet affacciati sul mare. Il rischio di snaturare l’identità locale è concreto, ma molte realtà imprenditoriali stanno puntando su modelli di ospitalità sostenibile e di valorizzazione dei prodotti tipici: olio extravergine d’oliva, vini autoctoni come il Negroamaro e il Primitivo, e piatti della tradizione come le sagne ‘ncannulate e il pesce alla pignata.
Pescoluse oggi è dunque una sintesi perfetta di ciò che il Salento può offrire: natura straordinaria, storia millenaria e una cultura popolare viva e accogliente. Un luogo che continua a incantare chiunque vi approdi, sospeso tra mito e realtà.