Descrizione
Sava è un comune italiano di 16.490 abitanti della provincia di Taranto, in Puglia. Situata nell’entroterra salentino, dista circa 11 km dal mar Ionio, ed è nota principalmente per la produzione di vino primitivo e di olio d’oliva. Il territorio comunale è situato nel Salento settentrionale, in un’area collinare detta delle Murge Tarantine. L’abitato è posto a circa 107 metri s.l.m., a circa 28 km dal capoluogo di provincia, Taranto. Nell’agro savese verso Manduria ricade in parte il Monte Bagnolo, un modesto rilievo alto 124 m s.l.m., tra i più alti delle Murge Tarantine. Alcuni reperti ritrovati della contrada di Agliano, risalenti al 300 circa a.C., attestano la presenza greca nell’attuale territorio di Sava. Probabilmente si trattava dell’ultimo avamposto tarantino verso il Salento meridionale, popolato dai Messapi. Sul finire del VII secolo d.C., con la spartizione del territorio pugliese tra bizantini e longobardi, lungo il confine venne costruito un limes noto come Paritoni o Limitone dei greci, una muraglia costruita a secco con pietre calcaree di modeste dimensioni. Il Limitone correva dalla costa adriatica a sud di Brindisi sino alla costa ionica: l’attuale territorio di Sava ne risultava attraversato dalla località La Zingara sino al Monte di Magalastro. Sebbene non vi siano documenti che comprovino le origini del borgo di Sava, la maggioranza degli storici locali concorda nel ritenere che la sua fondazione risalga al XV secolo. Lo storico P. Coco ha tuttavia congetturato un’origine più antica, avvalorata da un documento con il quale il re Alfonso II di Napoli accordava il permesso alla vendita dei casali di Pasano, Aliano, Albaro e Saba impiegando più volte il termine “disabitati” che lascia intendere come essi fossero stati in precedenza abitati. Nei primi anni del secolo XIV i casali di Aliano e Pasano erano ancora abitati da poche famiglie che conducevano vita piuttosto grama finché, nella seconda metà dello stesso secolo, esse sparirono del tutto per le continue devastazioni delle loro terre causate dalle lotte tra Angioini ed Aragonesi per la conquista del Regno di Napoli. Nel 1520 il feudo fu ceduto dalla famiglia Mayro di Nardò alla nobile famiglia leccese Prato,che ne resse le sorti fino al 1630. Nel 1743 Sava ,Aliano e Pasano passarono definitivamente ai Gesuiti con l’assenso di Carlo Borbone Re di Napoli.