Descrizione
Palagiano (Palatianus in latino, Palascéne o Polascéne in dialetto locale) è un comune italiano di 16 082 abitanti della provincia di Taranto, in Puglia. È denominata anche “Città delle Clementine”, per i suoi agrumi. Il comune di Palagiano fa parte attualmente del Gruppo di azione locale GAL “I luoghi del Mito” e dal 2005 rientra tra i comuni che fanno parte del Parco delle Gravine Joniche. Lungo tutto il litorale jonico tarantino, è un’area protetta, la Riserva naturale Stornara più conosciuta come la “Pineta dell’Appia. Nell’Aprile del 1967 il poeta, Salvatore Quasimodo, guardando “de visu” Palagiano e i suoi paesaggi, in modo particolare Pino di Lenne, ebbe a dire: Il comune jonico di Palagiano presenta nel suo aspetto morfologico molte lame. Le lame si identificano come ampi e profondi solchi carsici, vie fluviali naturali. Alcune lame si conservano ancora con un buono stato vegetativo, altre lame sono state bonificate e con la riforma agraria dove ora si possono vedere distese di agrumeti. Le lame da sempre sono servite per far scorrere le acque e non per edificare case o terreni. Così, l’8 settembre 2003 per via dell’alluvione molti di questi hanno subito ingenti danni: molte case sono state distrutte e molti alberi divelti. Le lame palagianesi sono: Alla foce vi è la Torre Lato che serviva da avvistamento delle navi pirata. Palagiano è sempre stata considerata una cittadina con una collocazione geografica strategica, situata com’è all’inizio della piena penetrazione verso l’area urbana del capoluogo e al crocevia di smistamento delle direttrici stradali verso la Basilicata, Calabria e il Nord Italia. Proprio come sviluppo storico dell’antica presenza romana della via Appia, tanto da rimanere coinvolto in tutto quello che accadeva intorno. Basti ricordare le scorrerie piratesche dei saraceni, che dovevano per forza attraversare il territorio palagianese come è avvenuto durante la distruzione di Mottola. Nel 1002, in un’altra occasione, la città dovette subire l’assedio di De Comiticchia che voleva conquistare Taranto in nome dell’imperatore Ottone III. Per non parlare dei passaggi di molti eserciti quali quello longobardo, greco, bizantino e romano che per conquistare diversi territori limitrofi erano obbligati a passare da Palagiano. Nel 1023 secondo una cronistoria dopo l’assedio a Bari di un tale Royca, questi si diresse verso la fortezza di Palagiano, espugnandola e ritirandosi sul colle di Mottola.